SWITCH-OFF TOSCANA, Passaggio al digitale terrestre anticipato a giugno 2011

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view post Posted on 18/11/2011, 11:15
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Chimico

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CITAZIONE (carbonatoditallio @ 18/11/2011, 10:35) 
Il segnale analogico se n'è definitivamente andato, dopo 23anni che mi faceva compagnia...ora è arrivato il digitale ma ancora non si vede niente, la tv è di là che sta cercando di sintonizzarsi.

Aggiornamento per lo swotchoff a Sesto Fiorentino: per ora non si vede nessun canale Rai con il digitale terrestre.
 
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view post Posted on 18/11/2011, 12:06
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Chimico

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Da oggi a Firenze solo tv digitale
Tutte le città del "Switch off"

Stessa cosa succede a Prato, Livorno e Pisa. Siena ha dato ieri l'addio all'analogico. Il segnale verrà spento stamattina alle 10, Rai e Mediaset dovrebbero ripartire subito le antenne

Da Euronics, in viale dei Mille, ci dirottano 9 commessi su dieci e dall'inizio della settimana si va avanti a orario continuato. "Negli ultimi 15 giorni abbiamo venduto 1.570 decoder e 680 televisiori - dicono - Rispetto all'anno scorso le vendite sono schizzate di un 930 percento". Da Media World hanno dovuto rinforzare i turni. Nello store di Ponte a Greve, ogni giorno, arrivano mille persone, 5mila nel weekend. "Ma sono convinto che da domani (oggi, n. d. r) raddoppieranno, in molti se ne accorgeranno vedendo sparire i canali dalla schermo", diceva ieri il direttore. Un assalto permanente. Da Trony più di 50 persone stanno accalcate davanti al negozio prima dell'apertura. Da Ganzaroli, dove hanno venduto 1.500 decoder in una settimana e si registra un + 300 percento sulle tv, hanno pure cambiato la disposizione dei reparti: tutto quello che può servire per il passaggio al digitale è all'ingresso. "Tanto - dicono - da tre settimane entrano solo per quello".
E' la sindrome da switch off. Nei giorni neri della crisi, per i negozianti di tecnologia ed elettrodomestici una benedizione. Per i clienti, uno spettro, la paura improvvisa che la tv davanti al divano si immerga nel buio per sempre. "Alcuni sono i soliti dell'ultima ora - racconta Caludio Pampaloni di Euronics - ma la maggior parte sono anziani".
Ieri è toccato a Siena, Valdarno e ultima parte di Lucca, oggi invece l'era analogica finisce nelle province di Firenze, Prato, Livorno, Pisa e alcune zone costiere. Il vecchio segnale si spegnerà alle 10 di stamani, Rai e Mediaset dovrebbero ripartire in pochi secondi sul digitale terrestre, mentre potrebbero volerci ore per le emittenti locali. La sintonizzazione potrebbe essere instabile, anche chi riesce a memorizzare tutti i canali oggi non potrà essere sicuro di ritrovarli domani. Per dare una mano ai meno esperti la sede regionale della Rai ha allestito in via Martelli un gazebo dedicato al passaggio al digitale terrestre al quale chiunque potrà chiedere informazioni. La Regione per garantire prezzi equilibrati in caso di chiamata ha firmato un accordo con gli antennisti (l'elenco si trova su www. regione. toscana. it/tvdigitale). Il ministero dello Sviluppo economico ha attivato il numero verde 800022000.
Domani lo switch off, dopo una serie di rinvii, scatterà anche nei comuni della Lunigiana colpiti dall'alluvione. I sindaci però chiedono un ulteriore slittamento. Ieri hanno inviato una lettera al responsabile nazionale della Protezione civile Franco Gabrielli, facendo appello alla sua sensibilità: "Non siamo in condizioni di affrontare il passaggio al digitale", scrivono. Ci sono troppi problemi, perché i residenti di quelle zone possano ricevere il segnale quando sono ancora alle prese con l'emergenza causata dal maltempo".
 
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view post Posted on 20/11/2011, 11:30
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Switch-off, manca il segnale
in alcune zone della Toscana

Completato quasi del tutto il passaggio al digitale terrestre in Regione. A Firenze problemi di ricezioni per Mediaset Premium a Campo di Marte. In Lunigiana conversione avviata oggi, senza particolari criticità

Switch off. Oggi è stato il giorno del passaggio al digitale terrestre anche in Lunigiana con l'aiuto di una task force che si è insediata ad Aulla per supportare gli enti locali e la popolazione. Decoder esauriti nei centri commerciali della cittadina e pochi problemi. Qualche disagio nel comune di Fivizzano dove non si ricevono i segnali Rai e Mediaset perché sono stati spenti dei piccoli ripetitori privati provvisori che servivano quelle zone.
Alcune problematiche anche nel resto della Toscana. Mancanza di segnale nella zona della Valdera, a Capannoli in provincia di Pisa dove non si vedono i canali Rai mentre a Rufina non si vede Mediaset.
A Firenze problemi di ricezione di Mediaset Premium nella zona di Campo di Marte e nel comune di Sesto Fiorentino. Disagi non dovuti all'orientamento delle antenne. E' pertanto, consiglia la Sala Operativa regionale, necessario rivolgersi a un tecnico per sistemare l'antenna.
 
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view post Posted on 28/8/2012, 08:23
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Tv, il digitale disturbato
 
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view post Posted on 7/11/2012, 17:58
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Passaggio al digitale: un anno dopo ecco il conto salato per i toscani

“A un anno dal passaggio al digitale terrestre molte zone della Toscana hanno ancora serie difficoltà nella ricezione del segnale televisivo. Nonostante tutti i finanziamenti che la Regione ha concesso dallo scorso dicembre ad oggi”. A sollevare il problema è la consigliera regionale Marina Staccioli (Gruppo Misto), coordinatore di Movimento Identità Toscana.
Ci sono anche emittenti locali, le segnalazioni sono diverse, che dovrebbero apparire su canali che nessuno, o pochi, riescono a vedere.
“Almeno 1,6 milioni di euro – dichiara Staccioli – a tanto ammontano i contributi regionale per il switch off, elargiti alle emittenti televisive e agli enti locali per permettere loro di adeguarsi tecnologicamente e di informare i cittadini. Eppure – prosegue la consigliera – molti toscani sono stati costretti a pagare due volte: prima per dotarsi di un nuovo apparecchio televisivo o di un decoder, poi per installare il satellitare”.
“Infatti – continua Staccioli – molte zone della Toscana rimangono scoperte dal segnale. E ciò non succede solo in zone di montagna, ma anche lungo la costa o addirittura alla periferia di grandi città. Un danno che si ripercuote sulle emittenti locali – aggiunge la consigliera – che si vedono private di pubblico e introiti pubblicitari”.
“La Regione attivi un monitoraggio completo del territorio – conclude – e si impegni affinché i cittadini non si trovino costretti a pagare ancora di tasca propria un servizio che avrebbe dovuto essere pubblico”. Per conoscere i dettagli relativi alla reale accessibilità del segnale in Toscana Staccioli ha presentato un’interrogazione ad hoc.
 
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view post Posted on 12/11/2019, 14:31
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Cambia il segnale digitale, a dicembre il bonus per acquistare tv e decoder
Contributo da 50 euro con soglia di reddito Isee, ma il Mise vuole aumentare la platea dei beneficiari. Ci sono 18 milioni di famiglie con televisori da cambiare

Cambio di televisore in vista per molti italiani, con un possibile bonus di supporto nell'ordine dei 50 euro, per non perdere il segnale digitale terrestre che sta per rinnovarsi.

Digitale, cambiano ancora i televisori
I televisori degli italiani vanno incontro a una lunga fase di transizione che, a partire dal 2020 e per chiudersi ufficialmente il 1° luglio del 2022, cambierà la modalità tecnica con la quale viene inviato e ricevuto il segnale di film, programmi e via dicendo. Un po' come accaduto nel passaggio dall'analogico al digitale, bisognerà metter mano all'apparecchio (sostituendolo oppure dotandosi di un decoder) per non perdere il segnale. A seguito della migrazione di alcune frequenze per far spazio al segnale 5G, i consumatori avranno un supplemento di attenzione da prestare: l'apparecchio deve essere 'compatibilè con la tecnologia DVB T2 (dalla DVB T1 attuale).
Non è affatto un passaggio banale, anche se si parla di qualche anno di tempo (inizialmente si pensava addirittura di fare il cambio entro il prossimo giugno). Si calcola che se le frequenze passate alle Telco nella famosa asta da 6,5 miliardi dovessero esser spente oggi, quasi 18 milioni di famiglie italiane - più di otto su dieci - non vedrebbero più i programmi dei canali terrestri. Pochissimi sono dunque i "televisori principali" delle famiglie già pronti al cambio: è dal primo gennaio 2017 che le reti di distribuzione dell'elettronica hanno l'obbligo di vendere tv già Dbt2 Ready, per chi ha in casa apparecchi antecedenti è probabile che ci sia bisogno di una spesa supplementare.

Il bonus al via
Proprio per far fronte a questa necessità, già il governo Gentiloni aveva istituito un fondo triennale da 151 milioni di risorse per erogare un bonus per l'acquisto dei nuovi televisori. Dopo una consultazione pubblica, alla fine della scorsa settimana al Ministero per lo Sviluppo economico si è riunito il Tavolo TV 4.0 che ha fatto il punto sulla transizione del sistema radiotelevisivo. La sottosegretaria Mirella Liuzzi ha invitato gli operatori innanzitutto a predisporre un piano di comunicazione che renda il passaggio più trasparente possibile per i consumatori.
Ma, una volta informati, questi ultimi penseranno senz'altro al portafogli. Ecco allora venire in (parziale) soccorso il bonus, che - è stato ufficializzato al tavolo Mise - partirà "dal prossimo mese di dicembre, in seguito alla pubblicazione del decreto MiSE - MEF, previsto in Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni". Liuzzi ha spiegato dopo il tavolo che "è nostro obiettivo incrementare gli attuali 151 milioni di euro richiedendo un nuovo finanziamento della misura per allargare la platea dei cittadini ammessi ad usufruire del contributo".

I vincoli e le risorse
Per il momento, il materiale messo in consultazione prevede che i "beneficiari del contributo debbano essere i residenti nel territorio italiano appartenenti alla I e II fascia dell'Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). Tali categorie di utenti, infatti, in assenza del contributo pubblico, non sarebbero in grado di ricevere i segnali televisivi trasmesse con le nuove tecnologie". Significa agevolare coloro che arrivano a una soglia Isee rispettivamente, di 10.632,94 e 21.265,87 euro, con aumenti progressivi in funzione del numero dei componenti del nucleo famigliare.
Sempre nei documenti in consultazione si è parlato di un contributo da cinquanta euro a famiglia, fruibile una sola volta per nucleo fino alla fine del 2022. Tecnicamente, si tratterà di uno sconto praticato direttamente dal venditore al momento dell'acquisto: darà così luogo a un credito d'imposta a favore del negoziante stesso.
 
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view post Posted on 27/7/2021, 15:09
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Chimico

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Switch off della tv, partenza rinviata. Slitta il passaggio ai nuovi standard, Mpeg-4 e Dvb-T2
Le emittenti nazionali adotteranno la nuova tecnologia di trasmissione (Mpeg-4) su base volontaria a partire dal 15 ottobre 2021. La Rai la userà solo per i suoi canali specialistici. Il digitale terrestre di seconda generazione (Dvb-T2) in campo dal gennaio del 2023. Più tempo alle famiglie per cambiare gli apparecchi

Il governo cambia le date dello switch off televisivo, che avrebbe dovuto prendere forma il primo settembre 2021 (con l'introduzione di un nuovo standard di trasmissione dei canali televisivi, l'Mpeg-4) e il 30 giugno 2022 (con l'avvio delle trasmissioni in Dvb-T2, il digitale terrestre di seconda generazione).
Questo significa che le famiglie avranno più tempo per organizzarsi e cambiare gli apparecchi tv, se superati.
Le televisioni nazionali lasceranno l'attuale standard (l'Mpeg-2) per adottare il nuovo (l'Mpeg-4) - a partire dal 15 ottobre 2021 - ma su base sostanzialmente volontaria. Saranno le stesse tv a scegliere quale dei loro canali irradiare in Mpeg-4 (il nuovo standard).
Durante la riunione di oggi al ministero dello Sviluppo - confermano fonti di Viale Mazzini - la Rai ha reso noto che trasmetterà in Mpeg-4 i suoi canali specialistici (come Rai Storia e Rai Sport), mentre aspetterà per quelli principali. I canali principali (come Rai 1, Rai 2 e Rai 3) verrebbero trasmessi in simulcast, sia in Mpeg-2 (vecchio standard) sia nel nuovo standard (Mpeg-4).
Le famiglie, quindi, avranno bisogno di un televisore capace di ricevere l'Mpeg-4 per vedere i canali specialistici della Rai mentre i principali - le reti ammiraglie - resteranno visibili a tutti (anche a chi ha un apparecchio vecchio). Mediaset e la7 non hanno chiarito la loro strategia, che certo sarà simile soprattutto per il Biscione: alcune reti in Mpeg-4; le principali ancora in Mpeg-2.
Il governo non pone obblighi, dunque. Chiede solo che un numero di programmi "rappresentativi" passi al nuovo standard, l'Mpeg-4, dal 15 ottobre 2021. Questo primo passaggio di ottobre 2021 sarà accompagnato da una robusta campagna pubblicitaria che spingerà le famiglie al cambio degli apparecchi tv, grazie anche al bonus sconto da 100 euro a disposizione di tutti, a prescindere dal reddito.
Entro l'anno, in un suo provvedimento, il governo stabilirà quando e come il passaggio all'Mpeg-4 diventerà obbligatorio. La scadenza originaria del primo settembre 2021, dunque, è caduta.
E slitta anche la seconda scadenza, quella del giugno 2022 che avrebbe dovuto segnare il passaggio al Dvb-T2 (il digitale terrestre di seconda generazione). Il passaggio avverrà "a partire dal primo gennaio 2023", con modalità che il governo deciderà sempre con un suo provvedimento.
La scadenza del primo settembre del 2021 cade anche sotto un altro profilo. Da quella data le emittenti avrebbero dovuto liberare parte le loro frequenze in banda 700. Questo processo di liberazione è rimodulato e rinviato.

Le regioni e le frequenze
La Sardegna farà da apripista: in quella regione tutte le emittenti dovranno liberare le frequenze tra novembre e dicembre del 2021, anche per bloccare le interferenze (sulla banda 700) con Nazioni confinanti come la Francia. E ancora:
- da gennaio del 2022, sarà la volta di Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano;
- sempre da gennaio del 2022, di Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna (tranne la provincia di Piacenza);
- da marzo del 2022, ecco Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata; Abruzzo, Molise, Marche;
- entro giugno del 2022, chiuderanno il processo di abbandono delle frequenze Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania.

Il 5G
La rimodulazione non dovrà danneggiare le società delle telecomunicazioni, che conservano il diritto a impossessarsi della banda di frequenze 700 (che hanno pagato a caro prezzo, anche e soprattutto per veicolare i servizi in tecnologia 5G). La data del primo luglio 2022 è confermata, dunque: quel giorno le frequenze in banda 700 passeranno certamente nella disponibilità delle società delle tlc.
 
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21 replies since 1/2/2011, 16:54   1693 views
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