UNIVERSITÀ

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view post Posted on 22/10/2008, 08:39
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Chimico

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CITAZIONE (Gavlnir Rapznurl @ 21/10/2008, 23:26)
CITAZIONE (carbonatoditallio @ 21/10/2008, 20:20)
È giusto partecipare alle manifestazioni, ma è altrettanto utile partecipare alle iniziative proposte da quelle persone che mandano avanti l'italia pagando le tasse e permettendoci di non fare un cazzo ogni santissimo giorno che nostro signore mette in terra.
Quindi:
Domani ore 8:00 in via della repubblica 61 assistenza al dott. ing. eg. natali per riparazione impianto ascensore di detto stabile.
Ore 17 e 30 termine e possibilità di approfondimento
Ore 18 e 30 varie ed eventuali.
Giovedì ore 06 e 35 in via Moro 167 a Prato incontro dibattito, sul tetto dello stabile per coibentazione e installazione, messa in opera di n°140 pannelli fotovoltaici seguiti dall'eminentissimo dott. Andrea Digaetano
Ore 19 00 termine lavori e merendina offerta dalla (ditta) chean in riva al mugnone, con accompagnamento di note attrici hard.

Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!
sono d'accordo con te Niccolò, l'unione fà la forza!!!

Gli eventi di questi giorni non sono organizzati da un partito politico, ma da studenti universitari insieme ai professori e ricercatori più volenterosi...

Poi ognuno fa le sue scelte: perchè anche te non ti sei iscritto all'università per non fare niente?



CITAZIONE (-->Marika<-- @ 21/10/2008, 22:01)
.....bravo si! scrivi della manifestazione e poi nn vieni!!!!????
...oh mio caro compagno combattente...mi deludi!!!
eheh :D

oh piske...te sei venuta solo una volta alle lezioni in piazza...e all'altra manifestazione non c'era... :B):
 
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Chimico

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Scuola e Università, La Protesta Non Si Placa. a Milano Scontri Al Corteo
Adnkronos - Ieri - 18.17

Roma, 21 ott. (Adnkronos/Ign) - Continua in tutta Italia la protesta contro i tagli alla scuola e alle università. E' finita con uno scontro tra studenti e forze dell'ordine una manifestazione a Milano contro la riforma della scuola del ministro Gelmini. Una decina i contusi, stando a quanto riferito dai collettivi. Gli studenti sono partiti da via Festa del Perdono e in un corteo che ha attraversato la città, fino ad arrivare vicino alla Prefettura, si sono fermati in piazza Cadorna, nodo della città. I ragazzi scesi in piazza, circa un migliaio secondo gli organizzatori, hanno tentato un blitz per bloccare i treni delle Ferrovie Nord, ma sono stati respinti dai carabinieri che presidiano la zona. Ci sono stati lanci di candelotti, di fumogeni, poi qualche carica dei militari ha bloccato l'ingresso in stazione del corteo.

Anche a Bologna la protesta degli universitari è arrivata fino ai binari della stazione. I ragazzi del collettivo Aut-Off, che questa mattina hanno fatto irruzione a suon di fischietti e tamburi nel rettorato di via Zamboni, all'uscita si sono organizzati in un corteo fuori programma. Alcune centinaia di manifestanti sono riusciti a occupare i primi due binari per qualche minuto. Il presidio si è poi sciolto senza alcun disordine o scontro con le forze dell'ordine.

In 60mila, secondo fonti sindacali, hanno sfilato invece per le vie del centro di Firenze. Per i sindacati "si tratta della più grande manifestazione del settore scuola che mai sia stata fatta nel capoluogo toscano'', cui ha dato il suo sostegno il Partito democratico della Toscana. A sfilare, accanto agli universitari, anche gli studenti medi. La manifestazione regionale dei lavoratori dell'Università, degli enti di ricerca e dell'Afam è stata indetta da Flc Cgil, Cisl Università, Fir Cisl e Uil Pa-Ur, le stesse organizzazioni sindacali che hanno annunciato di aver "iniziato le procedure per indire per il 14 novembre lo sciopero generale con una manifestazione nazionale a Roma", di fronte ''alla disastrosa politica del governo che sta minando seriamente il futuro istituzionale dell'Università, degli Enti di Ricerca e delle strutture Afam".

A Roma assemblee straordinarie sono state organizzate in molti licei. Studenti, dottorandi e ricercatori dell'Università 'La Sapienza' in mobilitazione hanno consegnato una lettera-appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, giunto all'ateneo romano per presenziare alla cerimonia in Rettorato in ricordo dello storico Giuliano Procacci, in cui esortano il capo dello Stato a prendere posizione. "Ci auguriamo - si legge - che anche lei decida da che parte stare e non abbandoni a se stessi la scuola, l'università, la ricerca pubblica''.
"Riteniamo di voler rispondere alle sue parole della scorsa settimana - scrivono gli studenti universitari con riferimento al discorso pronunciato da Napolitano nella tenuta di Castel Porziano - parole che con estrema facilità il governo ha utilizzato, a legittimazione del continuo ricorso al voto di fiducia che di fatto esautora il Parlamento e comprime il dissenso democratico nel Paese". Gli studenti sottolineano che "è l'università in quanto tale che si sta mobilitando: minimizzare questo elemento significa avere poco a cuore la democrazia. Venerdì - ricordano al presidente della Repubblica - ci ha segnalato che non si può soltanto respingere il cambiamento e che una riforma è necessaria".
Ma, osservano gli studenti, "l'università dovrà subire un nuovo processo riformistico di cui si capiscono poco le linee guida, se non il desiderio del governo di ridurre il numero degli atenei e le risorse. Scuola e università sembrano essere solo un fardello costoso e insopportabile, mai un'occasione di crescita e di sviluppo; una spesa, mai un investimento".

Assemblee nelle facoltà e un nuovo corteo anche a Palermo. Presente a Medicina il neo rettore Roberto Lagalla che appoggia la mobilitazione e ritiene la riforma approvata "pericolosa". In segno di protesta il sito web dell'università rimarrà oscurato per l'intera giornata.

Dure critiche arrivano pure dal rettore dell'Università di Torino, Ezio Pelizzetti, che giudica i provvedimenti adottati dal governo ''profondamente penalizzanti per gli atenei virtuosi'', ''scelte giustificate non da un vero e proprio progetto di riforma ma da una mera esigenza di fare cassa''.

Intanto, mentre i giovani di Forza Italia minacciano "una class action degli studenti se agli universitari continuerà ad essere impedito di frequentare le lezioni'', la riforma Gelmini va avanti. Il voto finale del Senato sulla parte della riforma contenuta nel decreto legge del governo è previsto nella mattinata di mercoledì 29. Lo ha annunciato il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, al termine della conferenza dei capigruppo che ha fissato il calendario dei lavori dell'Aula di Palazzo Madama.




Foto prese da qui:
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Chimico

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Si va a Roma il 30/10?
CLICKA QUI PER INFO

Sciopero Generale Nazionale
30 Ottobre 2008
ROMA, Piazza della Repubblica
Pullman per studenti: 7 euro.
Partenza da Firenze presso il Saschall alle ore 5:00
 
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Chimico

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Da qui:

Berlusconi: "Polizia nelle università
Dalla sinistra solo bugie"

ROMA - Berlusconi avverte gli studenti: "Non permetterò l'occupazione delle università. Interverranno le forze dell'ordine".
Poi attacca l'opposizione: "La sinistra dice bugie sulla scuola, fa un allarmismo inutile". E rispondendo a Veltroni che aveva chiesto di ritrare il decreto Gelmini, il premier replica secco: "Noi andremo avanti".
Sulla proposta delle 'classi ponte' per gli studenti stranieri che non conoscono la lingua italiana, Berlusconi precisa: "Non è dettata da razzismo ma da buonsenso. Conoscere la lingua italiana è necessario''.
(22 ottobre 2008)

Per la serie: "Compagni dai campi e dalle officineprendete la falce e portate il martello..."
:lol:
 
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-->Marika<--
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....scendete giù in piazza e picchiate con quello...
 
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Gavlnir Rapznurl
view post Posted on 22/10/2008, 16:52




CITAZIONE
Gli eventi di questi giorni non sono organizzati da un partito politico, ma da studenti universitari insieme ai professori e ricercatori più volenterosi...

Non sapevo che il diga si fosse lanciato in politica..
Se ancora non si è lanciato in politica e non si stà ritagliando uno scranno alla presidenza di qualche commissione o ente trovo del tutto insensata un intervento del genere qui di sopra..

CITAZIONE
Poi ognuno fa le sue scelte: perchè anche te non ti sei iscritto all'università per non fare niente?

Non mi sarebbe mai riuscito (ovviamente mi riferisco al fatto di stare senza fare un cazzo).
 
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view post Posted on 22/10/2008, 17:54
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CITAZIONE (Gavlnir Rapznurl @ 22/10/2008, 17:52)
CITAZIONE
Gli eventi di questi giorni non sono organizzati da un partito politico, ma da studenti universitari insieme ai professori e ricercatori più volenterosi...

Non sapevo che il diga si fosse lanciato in politica..
Se ancora non si è lanciato in politica e non si stà ritagliando uno scranno alla presidenza di qualche commissione o ente trovo del tutto insensata un intervento del genere qui di sopra..

CITAZIONE
Poi ognuno fa le sue scelte: perchè anche te non ti sei iscritto all'università per non fare niente?

Non mi sarebbe mai riuscito (ovviamente mi riferisco al fatto di stare senza fare un cazzo).

Ancora mi sfugge questo parallelismo con il diga...

Cmq sono stato a Firenze a sentire Margherita Hack che ha parlato sia di astrofisica che di politica.

Ora carico le foto e poi le posto...

Le metto mai poi modifico, fo una cosa alla svelta ora...
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Ora c'ho da ire...in nottata o domani in giornata concludo con calma e per bene...
 
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Chimico

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Sono di fretta...vi incollo la mail che m'è arrivato...

Margherita Hack ha annullato l'incontro di domani mattina (giov 23 per chiarezza) al polo scientifico. Purtroppo dopo la lezione in piazza di oggi era troppo stanca e, dovendo partecipare al festival della creatività, ha deciso di annullare. Comunque la potete trovare là...


Invece che l'incontro con la Hack ci sarà un'assemblea per fare il punto della situazione e discutere
dei prossimi appuntamenti. Ore 9.30 circa.


ECCO I LINK RIMANEGGIATI PER BENE COME AVEVO PROMESSO:
Margherita Hack su Repubblica
Foto di Margherita Hack su Repubblica
Margherita Hack sul Corriere Fiorentino
Video dei primi minuti dell'intervento di Margherita Hack
Tg5 delle h20:00 del 22/10
TgR Toscana del 22/10/'08 (io non riesco a vederlo...


40mila a firenze alla manifestazione, 2mila alla lezione della Hack, atenei bloccati in tutta Italia...mi ricordo che qualcuno aveva detto che eravamo solo 16 scansafatiche del polo, o sbaglio?

Edited by carbonatoditallio - 23/10/2008, 14:27
 
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Chimico

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Intanto leggetevi questo (poi sistemo anche i link sopra):

Scuola,Viminale al lavoro mentre proseguono le proteste
Reuters - da 1 ora 7 minutiROMA

Dopo che ieri il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha minacciato di ricorrere alle forze dell'ordine per impedire occupazioni di scuole e università, con una mossa a sorpresa che ha suscitato la perplessità del ministro dell'Interno Roberto Maroni, oggi al Viminale si cerca di capire come conciliare le richieste del premier e il diritto degli studenti a manifestare.

Intanto anche stamani, in tutta Italia, gli studenti di superiori e università stanno tenendo nuove manifestazioni, cortei e blocchi per protestare contro la riduzione dei finanziamenti statali per gli atenei, il blocco del turnover del personale, il rischio di privatizzazione dell'università e contro il decreto Gelmini, che prevede il ritorno al maestro unico alle elementari e sostanziosi tagli nel corpo docente per ridurre la spesa.

Al Viminale è in programma alle 17 un incontro tecnico tra il ministro dell'Interno Roberto Maroni, il sottosegretario Alfredo Mantovano e i vertici delle forze di polizia, per fare il punto sulla situazione e capire come si possa procedere, dopo le dichiarazioni di Berlusconi che hanno suscitato aspre polemiche da parte dell'opposizione ma su cui hanno frenato anche ambienti della maggioranza.

"TENSIONE, MA POI C'E' STATO CHIARIMENTO"

Maroni, che stamattina è a Trieste, non avrebbe gradito le dichiarazioni rilasciate ieri da Berlusconi in occasione di una conferenza stampa con il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, e durante l'incontro di ieri pomeriggio a Palazzo Grazioli tra il premier e il titolare del Viminale sarebbe emersa qualche tensione.

"Sì, ma poi si sono chiariti, il premier ha corretto il tiro", dice una fonte del Viminale, spiegando che ora si tratta di capire "come garantire la libertà di manifestare da una parte, e dall'altra la libertà di frequentare le lezioni".

"Intanto si sta cercando di capire quale sia la situazione a livello nazionale, se ci sia effettivamente un'emergenza, e poi nella riunione di questo pomeriggio si deciderà come agire", ha aggiunto la fonte, confermando che i vertici delle forze di polizia hanno comunque sottolineato di poter intervenire nelle università solo se chiamati dai rettori.

ANCHE OGGI PROSEGUONO LE PROTESTE

Non si fermano le proteste degli studenti. Alle 17, proprio quando al Viminale avrà inizio la riunione tecnica sui possibili interventi delle forze dell'ordine in scuole e università, davanti al Senato è atteso un sit in, con un corteo che parte alle 15 dalla Sapienza.

In due comunicati, fra gli altri, la Rete degli studenti medi e i collettivi universitari di Milano annunciano la prosecuzione di "occupazioni e autogestioni" in tutto il Paese.

"La Rete degli studenti medi ritiene le parole del presidente del Consiglio Berlusconi gravi e inaccettabili", si legge in una nota, che annuncia la prosecuzione delle azioni di proteste: "Nella mattinata di oggi occuperemo le entrate delle nostre scuole con sit in e azioni simboliche, per sbarrare l'accesso alla [legge] Gelmini a: Torino, Verona, Vicenza, Treviso, Padova, Venezia, Mestre, Caltanissetta, Siracusa, Cuneo, Prato, Alghero, Nuoro, Ragusa, Sassari, Massa, Parma, Pisa, Roma, Cosenza, Catania , Reggio Emilia, Siena, La Spezia, Modica, Comiso, Biella, Ravenna".

Un comunicato che raggruppa alcuni collettivi universitari milanesi annuncia invece: "Abbiamo incominciato per non fermarci: blocchi stradali, della didattica, un'altra giornata incontrollabile".



DATO CHE NELLE AULE OCCUPATE LE FORZE DELL'ORDINE POSSONO ENTRARE SOLO SE AUTORIZZATE DAL RETTORE, IL NOSTRO RETTORE HA DECISO CHE NON PERMETTERÀ L'INGRESSO ALLA POLIZIA NELLA SUA UNIVERSITÀ; SE ARRIVERÀ NOI STUDENTI INSIEME A PROFESSORI E RICERCTORI CHE CI APPOGGIANO MEDIEREMO E DISCUTEREMO SULLA SITUAZIOE; NON CERCHIAMO VIOLENZA MA DIALOGO.

CLICKAMI PER VEDERE LA MAPPA DELLA PROTESTA



L'astrofisica: "Questa è una falsa democrazia"
Firenze, Pisa, Siena: oggi tutti in corteo. In piazza della Signoria lezione di Margherita Hack che interviene anche sull'ipotesi dell'uso della polizia nelle scuole, fatta dal premier Berlusconi
di Gaia Rau

Uno schiaffo così non se lo aspettavano. L´invito del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a far intervenire le forze dell´ordine per far cessare le occupazioni è stato accolto con un´ondata di rabbia e amarezza, un rifiuto netto che attraversato le università toscane dalla base ai vertici. «Le forze dell´ordine in Università? Dico di no e in ogni caso, a mio avviso, non ci sono motivazioni per il ricorso al loro intervento», ha commentato, lapidario, il rettore dell´ateneo fiorentino Augusto Marinelli.
I primi a protestare sono ovviamente gli studenti. «L´idea di mandare la polizia contro di noi è vergognosa. Il governo dovrebbe ascoltare le proteste, non mandare i poliziotti», sbotta Francesco Epifani, esponente degli Studenti di sinistra e membro del Collettivo di Scienze. «Gli atenei sono occupati proprio perché dal governo non c´è risposta». E sono tante le voci che ieri, in occasione della lezione di Margherita Hack in piazza della Signoria, si sono aggiunte al coro. «Dopo aver provato a fare finta di niente per settimane, Berlusconi si è deciso finalmente a parlare, e lo ha fatto come uno che non ha più niente da dire», commenta Ambra, studentessa di Scienze.
A rispondere al premier anche i ragazzi dell´Assemblea permanente di Siena, i quali fanno sapere che la loro mobilitazione «non si arresterà di fronte a quelle che appaiono come intimidazioni di bassa levatura». Oggi a Siena doppio appuntamento in piazza: un corteo alle 16.30 da piazza Matteotti e una fiaccolata alle 19.30 in piazza Salimbeni. Manifestazione anche a Pisa (alle 15.30 da piazza S. Antonio), dove la protesta degli universitari è stata fatta propria anche dai colleghi delle Scuole Superiori, Normale e Sant´Anna: «Proprio in virtù del nostro particolare status di allievi al contempo di atenei a statuto ordinario e a statuto speciale, ci sentiamo colpiti due volte dallo stesso provvedimento che attacca indiscriminatamente tutto il sistema pubblico universitario».
Reazioni anche nel mondo politico: «Grave e sproporzionato far intervenire la polizia», dice il segretario toscano Pd Andrea Manciulli. Per l´assessore Daniela Lastri è «sconvolgente che il presidente del Consiglio crei tensione e paura». Mentre il presidente della Regione Claudio Martini ritiene che «le pacifiche e civili manifestazioni degli studenti vengono ignorate da Berlusconi, che invece di dialogare minaccia irresponsabilmente l´invio delle forze dell´ordine». Ma protestano anche Alessio Gramolati, Ornella De Zordo, Monica Sgherri di Rifondazione, Massimo Torelli della Sinistra plurale, Claudio Fantoni e Stefania Ippoliti del «Forum dei saperi» del Pd. E, a sorpresa, si rivolge al premier anche Azione Universitaria, il cui presidente Giovanni Donzelli, pur giudicando «manovrata» la protesta, commenta: «Non si può accettare che venga negato il diritto di manifestare».
A gettare benzina sul fuoco, ci si è messa anche il ministro Mariastella Gelmini, che ha dichiarato di aver «avviato controlli in alcuni atenei che sono vicini al dissesto finanziario e che sono peraltro quelli dove le occupazioni sono più forti», elencando tra questi le tre Università toscane. Stupito il rettore di Siena, Silvano Focardi: «Noi con il ministero stiamo già colloquiando per cercare di fare chiarezza. Non so se questo annuncio del ministro fa parte di quello che stiamo facendo in quanto, per ora, non ho avuto alcuna comunicazione ufficiale in merito». «Ben vengano i controlli ministeriali - ha invece replicato da Firenze Marinelli - perché così saranno messi in luce i dati del sottofinanziamento del sistema e che le difficoltà di bilancio nascono dall´accumulo di problemi storici e non dalla gestione».
(23 ottobre 2008)


PRIMA PAGINA DELLA REPUBBLICA DI FIRENZE DEL 23/10/'08 (l'ho uploadata così è per sempre e non cambia)
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CLICKAMI PER VEDERE LE FOTO DI MARGHERITA HACK (non le mie)

Ora vo a mangiare poi continuo...
 
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Chimico

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Questo è il video del flash-mob "fuga dei cervelli" ripreso da un turista...



HO SISTEMATO I LINK ALLE NEWS UN PAIO DI INTERVENTI SOPRA...

Edited by carbonatoditallio - 23/10/2008, 14:28
 
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Chimico

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CONTINUO CON LE FOTO DI IERI:
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Prof De Sarlo sempre in prima linea in questi giorni:
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C'era pure Piero Pelù, rammentato di recente...:
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DOPO METTO IL CALENDARIO DELLE INIZIATIVE DI QUESTI GIORNI...

Edited by carbonatoditallio - 23/10/2008, 15:29
 
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Scuola, Berlusconi: mai pensato a polizia. Studenti protestano
(ho fatto di 2 articoli uno solo)
ROMA (Reuters) - Mentre il Viminale si riunisce per stabilire come gestire le proteste degli studenti contro i tagli alla scuola e all'università, il premier Silvio Berlusconi ha smentito oggi di aver minacciato il ricorso alle forze dell'ordine per impedire occupazioni di scuole e università.
Dopo che oggi il premier Silvio Berlusconi ha smentito di aver minacciato il ricorso alle forze dell'ordine per impedire le occupazioni, sono salite a 150 le scuole e a 20 le facoltà occupate dagli studenti, e il Viminale annuncia che userà "fermezza e determinazione" per prevenire la violenza, anche se dice che intende garantire "piena possibilità di dissenso".
Intanto, migliaia di ragazzi stanno sfilando a Roma, vicino a Palazzo Madama, dove i senatori sono impegnati nell'esame del contestato decreto legge Gelmini.
Da Pechino, dove si trova per partecipare al summit Asem, Berlusconi ha precisato di non aver mai parlato né pensato all'intervento delle forze dell'ordine nelle università occupate, secondo quanto riferito dai media.
"Io non ho mai detto né pensato che la polizia debba entrare nelle scuole. Ho detto invece che chi vuole è liberissimo di manifestare e protestare ma non può imporre a chi non è della sua idea a rinunciare al suo diritto essenziale", ha detto Berlusconi citato dai media, parlando "ancora una volta di un divorzio tra i mezzi di informazione e la realtà".
Ieri Berlusconi aveva detto in conferenza stampa: "Voglio dare un avviso ai naviganti: non permetteremo che vengano occupate scuole e università perché l'occupazione dei posti pubblici non è un fatto di democrazia, ma di violenza nei confronti di altri studenti, delle famiglie e dello Stato", e aveva aggiunto che avrebbe convocato il ministro dell'Interno per dargli "istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell'ordine per evitare che questo possa accadere".

GELMINI: CONVOCHERO' STUDENTI
Intanto il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini ha teso una mano agli studenti annunciando che li convocherà da domani per discutere assieme sulle ragioni della protesta.
"Convocherò da domani tutte le associazioni degli studenti per aprire uno spazio di confronto a una sola condizione: che si discuta sui fatti", ha detto il ministro Gelmini al Senato in sede di replica dopo il dibattito generale sul decreto sulla scuola.
Nel frattempo anche oggi, in tutta Italia, gli studenti di superiori e università hanno tenuto nuove manifestazioni, cortei e blocchi per protestare contro la riduzione dei finanziamenti statali per gli atenei, il blocco del turnover del personale, il rischio di privatizzazione dell'università e contro il decreto Gelmini, che prevede, tra l'altro, il ritorno al maestro unico alle elementari e sostanziosi tagli nel corpo docente per ridurre la spesa.
Al Viminale è in corso dalle 17 un incontro tecnico tra il ministro dell'Interno Roberto Maroni, il sottosegretario Alfredo Mantovano e i vertici delle forze di polizia, per fare il punto sulla situazione e capire come si possa procedere, dopo le dichiarazioni di Berlusconi che hanno suscitato aspre polemiche da parte dell'opposizione ma su cui hanno frenato anche ambienti della maggioranza.
Sul fronte delle proteste, in contemporanea con la riunione al Viminale, alcune migliaia di studenti in corteo -- al grido di slogan come "La gente come noi non molla mai" e "Noi la crisi non la paghiamo" -- stanno sfilando vicino a Palazzo Madama.
"E' la prima volta che la protesta va dalle elementari all'università...(Dopo le dichiarazioni di ieri di Berlusconi) la preoccupazione è altissima", ha detto un insegnante di un liceo del centro di Roma.

"TENSIONE, MA POI C'E' STATO CHIARIMENTO"
Maroni, che stamattina era a Trieste, non avrebbe gradito le dichiarazioni rilasciate ieri da Berlusconi in occasione di una conferenza stampa con il ministro dell'Istruzione, e durante l'incontro di ieri pomeriggio a Palazzo Grazioli tra il premier e il titolare del Viminale sarebbe emersa qualche tensione.
"Sì, ma poi si sono chiariti, il premier ha corretto il tiro", ha detto una fonte del Viminale, spiegando che ora si tratta di capire "come garantire la libertà di manifestare da una parte, e dall'altra la libertà di frequentare le lezioni".
Alle domande dei giornalisti a Trieste, Maroni oggi si è limitato a dire che la riunione tecnica del pomeriggio serve "per capire qual è la situazione e decidere cosa fare".
I vertici delle forze di polizia hanno comunque sottolineato di poter intervenire nelle università solo se chiamati dai rettori, alcuni dei quali, come all'ateneo di Bologna, hanno escluso al momento il ricorso alle forze dell'ordine.
Intanto oggi il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha detto di aver "inteso le parole di (ieri di) Berlusconi come condanna della violenza. Se quello che dice Berlusconi è uno stop, un freno forte a qualunque episodio di intolleranza e di violenza sono certo che sia un buon segnale", ha detto oggi La Russa in una conferenza stampa a chi gli chiedeva un commento sulle dichiarazioni di ieri del presidente del Consiglio.

ANCHE OGGI PROSEGUONO LE PROTESTE
In due comunicati, fra gli altri, la Rete degli studenti medi e i collettivi universitari di Milano annunciano la prosecuzione di "occupazioni e autogestioni" in tutto il Paese, in attesa dello sciopero nazionale del 30 ottobre.
La Rete degli studenti medi ha confermato in una nota "la propria disponibilità a discutere con il ministro" Gelmini ma alla condizione "che il ministro sia disponibile a discutere su tutto l'impianto alla base dei provvedimenti e non solo su alcuni di essi".
"Le mobilitazioni non si placheranno fin quando il ministro non si fermerà ad ascoltarci, dopo aver fatto la 'Panzer' per sei mesi", hanno aggiunto.
Un comunicato che raggruppa alcuni collettivi universitari milanesi annuncia invece: "Abbiamo incominciato per non fermarci: blocchi stradali, della didattica, un'altra giornata incontrollabile".
A Bologna stasera è in programma una fiaccolata nella centrale piazza Maggiore di studenti medi, mamme e maestre di scuole elementari. Assemblee sono in programma oggi in diverse facoltà.
L'ateneo di Bologna intanto si è schierato con gli studenti, escludendo il ricorso alla polizia e definendo "fisiologiche" le proteste.
"Non abbiamo nessun motivo per chiamare la polizia. C'è una discussione vivace che rientra nelle dinamiche democratiche", hanno dichiarato ieri il pro-rettore agli studenti Paola Monari e il preside di Lettere Giuseppe Sassatelli. A Torino, stamattina si è svolto un corteo di circa 200 studenti del Politecnico che ha causato pochi disagi alla circolazione.



VI METTO IL VOLANTINO CON LA 24h DI LEZIONE AL DIPARTIMENTO DI MATEMATICA (io mi fo quelle dalle 22.30 di lunedì all'ultima di martedì mattina).
Clickate le anteprime per vedere meglio i volantini:
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Le spoilerizzo (quindi aprite lo spoiler per leggere) perchè l'originale è un fogliettino e per renderle leggibili l'ho ingrandite...
SPOILER (click to view)
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Edited by carbonatoditallio - 24/10/2008, 09:56
 
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Mi è arrivata questa mail...vi consiglio di leggerla...è una bella intervista all'ex presidente della repubblica cossiga (le minuscole sono d'obbligo).

Tanto per ricordarci da chi derivano questo politici mafiosi affaristi e ignoranti che governano questo paese.


"BISOGNA FERMALI, ANCHE IL TERRORISMO PARTI' DAGLIATENEI"
Da "GIORNO/RESTO/NAZIONE" di giovedì 23 ottobre 2008
INTERVISTA A COSSIGA «Bisogna fermarli, anche il terrorismo partì dagli atenei» di ANDREA CANGINI - ROMA PRESIDENTE Cossiga, pensa che minacciando l`uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato? «Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo.
Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia».
Quali fatti dovrebbero seguire? «Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno».
Ossia? «In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».
Gli universitari, invece? «Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».
Dopo di che? «Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».
Nel senso che...
«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
Anche i docenti? «Soprattutto i docenti».
Presidente, il suo è un paradosso, no? «Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».
E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.
«Balle, questa è la ricetta democratica:
spegnere la fiamma prima che divampi l`incendio».
Quale incendio? «Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università.
E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».
E` dunque possibile che la storia si ripeta? «Non è possibile, è probabile.
Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo».
Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.
«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama...».
Non andrà in piazza con un bastone, certo, ma politicamente...
«Politicamente, sta facendo lo stesso errore che fece il Pci all`inizio della contestazione: fece da sponda al movimento illudendosi di controllarlo, ma quando, com`era logico, nel mirino finirono anche loro cambiarono radicalmente registro.
La cosiddetta linea della fermezza applicata da Andreotti, da Zaccagnini e da me, era stato Berlinguer a volerla... Ma oggi c`è il Pd, un ectoplasma guidato da un ectoplasma. Ed è anche per questo che Berlusconi farebbe bene ad essere più prudente».
CONFRONTO «Ieri un Pci granitico oggi Pd ectoplasma Perciò Berlusconi dev`essere prudente» [.]
 
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view post Posted on 24/10/2008, 17:44
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Scuola, Berlusconi: facinorosi in piazza. Corteo a Roma
MILANO (Reuters) - Continuano anche oggi le manifestazioni e le occupazioni nelle scuole italiane per protestare contro la riforma voluta dal governo, mentre il ministro dell'Istruzione sta ricevendo le associazioni degli studenti e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi da Pechino ha parlato di "facinorosi" fra le fila degli studenti in piazza.
"In tantissime manifestazioni organizzate dall'estrema sinistra e dai centri sociali, così come mi ha confermato il ministro dell'Interno, ci sono dei facinorosi", ha detto stamani Berlusconi dalla Cina.
"Non tutti naturalmente, dei piccoli gruppi, ma nei cortei organizzati da queste entità ci sono dei facinorosi che hanno il supporto dell'estrema sinistra e dei giornali".
"Io non ho cambiato assolutamente atteggiamento, vale quello che ho detto, e ne ho parlato anche con il ministro dell'Interno: se lo Stato vuole essere Stato deve difendere il diritto dei cittadini a frequentare le scuole e le università", ha proseguito il premier, che si trova a Pechino per partecipare al vertice Asem.
Berlusconi, che due giorni fa in una conferenza stampa a Palazzo Chigi aveva detto che le forze dell'ordine avrebbero impedito le occupazioni nelle scuole e le università, ieri a Pechino ha smentito di aver minacciato il ricorso alla polizia.
"Se ci sono dei facinorosi che vogliono manifestare hanno tutte le strade possibili e immaginabili per farlo, ma non devono impedire l'accesso alle strutture pubbliche a chi non condivide quelle proteste", ha detto ancora oggi il presidente del Consiglio.

INCONTRI COL MINISTRO GELMINI. A MILANO LEZIONI IN PIAZZA DUOMO
Due associazioni di studenti medi e dell'università -- che hanno preso parte al tavolo di oggi con il ministro Gelmini --, hanno fatto sapere che per loro il tavolo è "chiuso" perché il ministro non ha accolto le loro richieste "base".
"Unione degli Universitari" e "Rete degli studenti" hanno fatto sapere di aver abbandonato il tavolo, e i primi hanno giustificato la rottura con il rifiuto del ministro di accogliere la richiesta di abrogare gli articoli 16 e 66 della legge 133, considerata una "prerogativa per l'apertura del dialogo".
"Al momento non ci sono margini per alcun dialogo", ha spiegato Luca, portavoce di "Rete degli studenti" aggiungendo che il ministro ha rimproverato agli studenti di non essere informati e di essere strumentalizzati.
Intanto proseguono in tutto il Paese le iniziative degli studenti: a Roma, migliaia di studenti hanno sfilato in corteo, a Catania, Napoli e Palermo si tengono assemblee e incontri per discutere della riforma, mentre a Milano dalle 10 gli studenti tengono una "lezione" sulla riforma in Piazza Duomo.
La giornata della protesta più eclatante resta prevista per il 30 ottobre, con lo sciopero nazionale.



IERI a TgR-Leonardo hanno detto che è in sciopero l'ISS (Istituto Superiore della Sanità) che in questi giorni avrebbe dovuto studiare il nuovo ceppo dell'influenza (può sembrare una stronzata, ma invece non lo è); mentre nell'edizione di oggi hanno parlato delle lezioni in piazza a Roma di 2 fisici, uno dei quali ha rischiato di prendere il premio nobel (in pratica aveva fatto degli studi in coppia, ma per ragioni politiche l'hanno dato solo all'altro). Quindi, ribadisco, non siamo un gruppo di sprovveduti o anarchici dei centri sociali/punk a besti o dei caproni che si segue la massa...

CLICKAMI per vedere come il ministro dell'istruzione sa l'italiano...
(sbaglia l'accento in una parola durante un intervento in parlamento)

Polizia nelle scuola, gli operai: "Ragazzi, vi difendiamo noi"
Dopo la minaccia (poi smentita) di Berlusconi. Polizia nelle scuole, si ribellano le fabbriche. Come nel ´68
di Simona Poli

Operai e studenti insieme in piazza. Quarant´anni dopo il ‘68 succede di nuovo. I ragazzi dei licei e delle università ieri mattina ad Empoli marciavano al fianco dei dipendenti della Sammontana (che lunedì avevano scioperato un´ora perché secondo loro la piega presa dalla trattativa nazionale sul rinnovo del modello contrattuale è tale da far diminuire ancora i salari) che hanno portato lo striscione della fabbrica dentro al corteo per dare sostegno alla protesta anti decreto. E non si tratta di un caso isolato. E a Sesto i lavoratori della Ginori scrivono in una lettera mandato al sindaco Gianassi: «Siamo pronti a difendere i ragazzi in lotta se ce ne sarà bisogno».
Dopo le parole di Berlusconi che ha minacciato di fermare la contestazione con le forze dell´ordine, le dimostrazioni di solidarietà da parte del mondo del lavoro si sono moltiplicate in Toscana, a cominciare dalla manifestazione di ieri pomeriggio a Pisa dove accanto agli studenti c´erano impiegati usciti dagli uffici, operai, persino qualche pensionato. Da molte rappresentanze sindacali unitarie di gruppi bancari ieri sono stati inviati comunicati di adesione alle proteste, ad Empoli, Firenze, Pisa e Pistoia. Una barriera simbolica, un modo per dire "ci siamo noi qua, pronti a difendervi", gli adulti dei mestieri e delle professioni vicini ai giovani che studiano per avere un futuro. «Anche se il presidente del Consiglio ora sostiene di non aver detto quella frase, la gente lo ha sentito benissimo in tv con le proprie orecchie», dice il segretario regionale della Cgil Alessio Gramolati.
«E la reazione si è fatta sentire subito, perché la rappresentazione delle occupazioni di questi giorni come atti di violenza strideva troppo con l´immagine che tutti gli italiani hanno sotto gli occhi. Quelle cioè di una protesta civile, caratterizzata da un comportamento responsabile nelle scuole e nelle università. Gli studenti che oggi chiedono il ritiro del decreto Gelmini sono gli stessi che negli anni scorsi si sono battuti per la difesa della legalità e contro la mafia, difficile farli passare per "criminali". I lavoratori hanno sentito il bisogno di stare accanto ai giovani in questa battaglia».
Alla Richard Ginori di Sesto, ad esempio. Le Rsu hanno scritto al sindaco Gianni Gianassi per esprimere «indignazione e sconcerto di fronte alle dichiarazioni di Berlusconi circa la volontà di inviare le forze dell´ordine per impedire le occupazioni e le proteste degli studenti contro la riforma Gelmini sulla scuola. Le sue parole», scrivono i lavoratori della Ginori, «oltre a rappresentare una grave provocazione, rivelano, semmai ce ne fosse bisogno, la vera natura di questo governo, che ha in dispregio le regole della democrazia e delle leggi che ne sono a fondamento. Protestare ed esprimere le proprie idee sono diritti di un paese democratico, laddove questi non esistono esiste la dittatura. Vogliamo offrire solidarietà e sostegno a chi in questo momento cerca di impedire la distruzione della scuola pubblica e ci dichiariamo pronti, insieme ai lavoratori, a difendere i ragazzi che stanno lottando, scendendo al loro fianco, laddove si verificassero interventi delle forze dell´ordine». Ipotesi poco probabile.
E non solo per la "smentita" con cui Berlusconi ha corretto se stesso. Sembra che i poliziotti saranno i primi ad opporsi a forme di intervento pesanti sugli occupanti. Il sindacato Silp per la Cgil per bocca del segretario toscano Marco Noero dice chiaramente come la pensa: «Pur non entrando nel merito del contenzioso che anche, nel mondo della scuola sta contrapponendo il governo con i lavoratori e gli addetti al settore, non possiamo non sottolineare la gravità di chi legiferando a colpi di decreto legge e di conseguente fiducia parlamentare, intenda anche intervenire autoritariamente contro chi dissente, caricando sulle spalle delle forze dell´ordine il peso di una svolta autoritaria dell´ordine pubblico in questo paese. Nel ricordare che ormai dal 1981, la riforma della polizia di Stato ha espresso il "poliziotto tra la gente" e non "contro la gente", siamo certi che il ministro dell´Interno darà prova di indipendenza decisionale, nei confronti della pericolosa gaffe del presidente del Consiglio».
 
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