FACEBOOK

sai che potrei diventare più latitante di te se mi metto a spippolare su facebook...

Aziende in guerra con Facebook
"Distrae, meglio oscurarlo"
Dalla Provincia di Milano alle Poste, aumentano i "filtri" al sito di social network. A Bologna bloccate chat e programmi di telefonia via internet. A Napoli è contingentato
di VITTORIO ZAMBARDINO

Sono quasi 4700 gli aderenti al gruppo "Cazzeggio al lavoro con Facebook". Molti? Pochissimi: 200 mila per una petizione anti Gelmini, più di 50 mila per il gruppo "Silvio, sei hai i capelli è per merito della ricerca". E però si vede che i cazzeggiatori alla scrivania sono molti di più di questi autodenunciati, se Poste Italiane si è decisa a negare l'accesso al sito di social network per i suoi dipendenti, se in Regione Lombardia e Veneto si medita di fare la stessa cosa, e se al comune di Napoli l'hanno razionato. Un'ora al giorno, suddiviso in frazioni di 10 minuti l'una. E a Facebook va già bene: il blog di Beppe Grillo è completamente inibito alla visione dei dipendenti comunali napoletani.
All'elenco si aggiunge la provincia di Milano, che blocca, e il mistero della Regione Campania, dove alcuni computer riescono a "vedere" Facebook ma altri non ce la fanno. E se a Bologna nessuno si sogna ancora di "oscurare" il sito di social network, prediletto dai candidati alle primarie per la scelta del candidato sindaco, è pur vero che sia qui che altrove esistono da anni filtri che bloccano sia le chat che i programmi di telefonia via Internet. Quello Skype, che per funzionare ha bisogno della stessa tecnologia che permette di scaricare musica e film dalla rete. Contro corrente Torino-comune: proibiti solo porno e giochi d'azzardo.
Ma è curioso che da noi appaia come una novità ciò che altrove è già un tema discusso da tempo - del resto la versione italiana di Facebook è della scorsa primavera, quando c'erano, in maggio, meno di 1 milione di utenti/mese (dati Nielsen Netview): a settembre erano 4,2 milioni. E aumentano. Ma gli altri ne hanno discusso prima di noi.
Il 30 luglio scorso, un blogger britannico, ripreso da Business Week, ha scritto che i due terzi delle aziende britanniche bloccano l'accesso ai diversi siti di social networking. Secondo un'inchiesta, realizzata da un'azienda che si occupa di sicurezza informatica (quindi fonte che è parte in causa), la Barracuda, la metà delle aziende americane blocca quei siti. Ma in realtà per Facebook il dato non va oltre il 26%. E fin qui si tratta di aziende private.
Il tema si riscalda, sotto ogni latitudine, quando si discute dei dipendenti pubblici. È del marzo 2007 la decisione - ed è un piccolo primato - delle autorità della provincia dell'Ontario, in Canada, di bloccare l'accesso al sito. Motivo "brucia il tempo del lavoro".
Per la verità non manca un argomento tutto diverso. Quello che vede nei siti di social networking una fonte di formazione professionale e un vero e proprio canale alternativo per far bene il proprio lavoro. Il dibattito è planetario e vede in maggioranza quelli che considerano tutto ciò una distrazione intollerabile. Ma poi chiedi alla Fiat, nel posto che ti immagini più occhiuto e severo d'Italia. E si scopre che al marketing tengono tutti i modelli su Facebook perché così li promuovono meglio. "Scherza - dice un ingegnere - senza quel sito lavoreremmo la metà".

Fortunatamente io ancora non ne faccio uso anche perchè con feisbuk i cazzi miei se li fanno anche gli altri e io mi fo i cazzi degli altri e non è che mi interessi più di tanto (apparte certe notizie che m'arrivano che mi fanno allibire...)


per la serie "vuoi che mi metta una scopa in culo così ti ramazzo la stanza?"


Apparte le stronzate, considera che due ragazzi che hanno studiato un po' più di me, nel giro di un anno, da comuni mortali sono diventati miliardari grazie a un sito che non ha nulla di particolare ma unisce sistemi di ricerca tipo google e sistemi di messaggistica e condivisione di foto dipo msn o myspace. A parer mio non è una grande invenzione, ma a regola hanno avuto gli agganci giusti, s'è iscritto persone famose seguite dai fan che hanno chiamato gli amici, che hanno obbligato i parenti a iscriversi, che hanno invitato a connettersi i colleghi di lavoro che hanno rotrovato i compagni dell'asilo di 40 anni prima...e così via...
Spero che questo discorso da boicotttore noglobal che sono sia stato chiaro...

PS: il mondo è sempre stato contro di me, credo per un disegno divino superiore che non posso combattere...

che differenza c'è tra "social network" e "web community"???

e poi...

perchè piace tanto facebook??? per farsi i fatti degli altri???