Bomba libera tutti!!

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view post Posted on 23/8/2016, 18:31
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Chimico

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Famosi predicatori vicini al premier sorpresi a fare sesso in auto: scandalo in Marocco
Moulay Omar Benhammad e Fatima Nejjar erano entrambi vicepresidenti del Mur, Movimento per l'Unità e Riforma, associazione di carattere religioso e associativo strettamente legata al Pjd, il partito della giustizia e dello sviluppo del primo ministro Abdellilah Benkirane. Fino a ieri, quando sono stati scoperti insieme sulla Mercedes dell'uomo, ai bordi di una spiaggia di Mohammedia vicino a Casablanca.
Lui, 63 anni, sposato e padre di 7 figli, è docente universitario di studi islamici alla facoltà di Lettere di Rabataveva e ha emesso una fatwa sullo "scambio di parole d'amore via Facebook". Lei, 62 anni, vedova, 6 figli, è predicatrice molto conosciuta con un seguito anche sul web perché posta video educativi su YouTube: aveva supplicato le sue studentesse di non sedersi al posto dei maschi e non ridere davanti a loro, perché le due cose sono "l'inizio della fornicazione".
Ma sono proprio queste due eminenti autorità morali religiose del Marocco gli amanti sorpresi in flagrante delitto di adulterio dai poliziotti, che poi avrebbero tentato di corrompere, non riuscendoci. Secondo quanto riportano i giornali in lingua araba, i due hanno tentato poi di giustificarsi aggravando in realtà ancora di più la loro posizione: Benhammad avrebbe assicurato di essere legato alla donna da un "matrimonio consuetudinario", cioè né religioso né civile. Una pratica diffusa in Africa e legata a riti ancestrali, al di fuori di tutte le norme che regolano l'unione tra uomo e donna nel mondo islamico. Il sesso fuori dal matrimonio in Marocco è reato punibile con una pena detentiva da 1 a 12 mesi. I due sono stati fermati e poi rilasciati dopo 24 ore, perché la moglie legittima ha rinunciato a sporgere querela.
Gli "amanti del Mur", come sono stati definiti dai giornali, andranno a processo il 1 settembre. L'associazione intanto li ha sospesi, sottolineando di "respingere totalmente il matrimonio consuetudinario" e di considerare il fatto " una violazione dei principi del Mur, del suo orientamento e dei suoi valori", pur apprezzando "il contributo dei due in campo educativo e della predicazione".
Uno scandalo che arriva nel culmine della campagna elettorale marocchina, a poco più di un mese dalle elezioni politiche di ottobre, che proprio per questo è ritenuto da alcuni una "macchinazione della polizia", una cospirazione contro il Pjd. Anche perchè, sostengono fonti vicine al Movimento, da tempo i parenti e i vertici del Mur sapevano della loro intenzione di rendere noto il legame e sposarsi.
 
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view post Posted on 20/3/2017, 07:55
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"Perché scegliere le donne dell'est": polemica per la "lista" del programma di RaiUno
Titolo: "La minaccia arriva dall'est. Gli uomini preferiscono le straniere". Sottotitolo: "Sono rubamariti o mogli perfette"? Il servizio introduce l'argomento del dibattito che Paola Perego, conduttrice di Parliamone sabato, rubrica di La vita in diretta su RaiUno, ha messo sul piatto nella puntata di due giorni fa. Discussione con ospiti in studio e poi grafica con ben 6 punti che spiegherebbero, secondo gli autori del programma, il valore aggiunto in base al quale gli uomini italiani - e non solo - preferirebbero o dovrebbero preferire le donne dei paesi balcanici, in particolare dei paesi dell'ex Unione Sovietica. Sul web si anima subito la polemica. Si va dall'incredulità agli insulti, ci si chiede se sia uno scherzo o se stiano facendo sul serio. "Fuori i nomi degli autori, e domani tutti a casa, la Perego per prima" twitta la scrittrice Silvia Ballestra.
"Vogliamo parlare del fenomeno delle donne dell'est e del fascino che queste donne esercitano sugli uomini", spiega Perego prima di presentare gli ospiti in studio: Marta Flavi, il direttore di Novella 2000 Roberto Alessi, l'ex Miss Italia Manila Nazzaro, una ragazza, Marina, di origine ucraina, una coppia con lui di Savona e lei siberiana ("una bellissima storia d'amore che dura da diciassette anni") l'attore Fabio Testi al quale la conduttrice chiede una testimonianza, "tu sei stato con donne dell'est meravigliose, come Anita Ekberg", Testi precisa "non era tanto dell'est, era svedese". Ma gli esempi non mancano. Perego cita Donald Trump "che ha scelto ben due mogli dell'est Europa", cioè la prima moglie Ivana Marie Zelníková da Zlìn, Repubblica Ceca, e l'attuale, Melania, nata Melanija Knavs, da Novo Mesto, Slovenia. Perego torna su Testi, "l'unico titolato a darci questa risposta: la minaccia viene dall'est?". Replica l'attore, "non è una minaccia, semmai un regalo. Minaccia per le donne italiane - continua - perché c'è un minimo di differenza. Per noi latini, italiani, parli di una donna bionda, occhi azzurri, fisicata...", interrompe alzandosi Manila Nazzaro (bionda), "e allora io, terrona pugliese?", il direttore di Novella 2000 le riconosce dei meriti definendola "meravigliosa burrata", Nazzaro chiosa "moglie e buoi dei paesi tuoi", applausi e risate in studio. Poi Testi racconta di un'amico, fidanzato con una ragazza di Mosca che per il suo compleanno "lo ha portato in Russia, sono andati insieme in un bordello, gli ha fatto scegliere un'altra ragazza e si sono divertiti tutta la notte insieme: come fai - si chiede l'attore - a non innamorarti di una donna così, giustamente?".
Ancora dibattito, pareri contrastanti, altro servizio sugli italiani che hanno scelto in generale donne non italiane. Ma il momento-clou arriva quando viene mostrata la grafica che dovrebbe sintetizzare le ragioni grazie alle quali le donne dell'est guadagnano "punti" rispetto alle italiane. Eccoli: 1) Sono tutte mamme, ma dopo aver partorito recuperano un fisico marmoreo. 2) Sono sempre sexy, niente tute né pigiamoni. 3) Perdonano il tradimento. 4) Sono disposte a far comandare il loro uomo. 5) Sono casalinghe perfette e fin da piccole imparano i lavori di casa. 6) Non frignano, non si appiccicano e non mettono il broncio. E poi, aggiunge Marta Flavi, "sono tutte curatissime. Anche chi vende i pomodori al mercato ha le unghie curate".
I sei punti vengono commentati dagli ospiti, interpellate per prime naturalmente le due ragazze ucraina e siberiana che spiegano agli astanti in che modo affrontano i rigori casalinghi senza "pigiamone", se è vero che perdonano il tradimento e via raccontando. Interviene Fabio Testi che cerca di ricondurre la discussione a "un approccio culturale di base": "Il problema - commenta l'attore - è che le nostre donne sono troppo bene abituate agli uomini italiani. Gli uomini italiani amano la donna, la femmina. Se si incontrano, l'uomo la guarda dal basso verso l'alto mentre la donna russa non viene mai guardata in questo modo. L'altra cosa, importantissima - aggiunge Testi - se per caso l'uomo italiano ha qualche difficoltà nell'approccio finale con la donna, la brutta figura la fa l'uomo. Mentre se una donna russa vede che l'uomo non riesce a ottenere l'orgasmo, è lei che si sente in colpa. La femminilità esce in un altro modo". Perego: "Ma quale femminilità, ma ti prego: se tu non funzioni, la colpa me la devo prendere io?".
Ma dove trovare le donne dell'est? Semplice: ci sono le agenzie "di collocamento". Altro servizio su agenzie online che presentano schede, foto, dati anagrafici e tutto quel che serve per scegliere la compagna ideale. L'agenzia online è a Verona, il rsponsabile si chiama Sandro, tutto è cominciato quando, sul web, ha contattato Viktoria, che poi è diventata la sua compagna e insieme hanno deciso di aprire un'agenzia tutta loro. "Ogni signore visualizza la fascia d'età che più gli si addice. C'è scritto tutto, anche quello che vogliono dalla vita. Se l'uomo desidera contattarla non deve fare altro che andare con la freccettina sul 'contattami' e premere. Anche le ragazze possono fare lo stesso". Per aderire al sito, spiega il responsabile intervistato, "c'è un costo, sono 3000 euro tutto compreso. Una volta entrato nel sito, tutto quello che deve fare un uomo è cercare di innamorarsi, esattamente com'è successo a me". Più facile di così.
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Usa: chiuso nel frigo del supermarket, beve tre casse di birra invece di chiedere aiuto

È rimasto chiuso nel reparto frigorifero di un supermercato aperto 24 ore su 24 - il Kwik Trip - ma, anziché chiedere aiuto, non si è perso d'animo e ha bevuto le lattine di birra all'interno, circa tre casse. L'insolita vicenda è avvenuta a Marshfield, nel Wisconsin. E per il protagonista l'avventura si è conclusa con l'arresto da parte della polizia.
Jeremy Van Ert, 38 anni, ha passato la notte, almeno sei ore, all'interno del refrigeratore con una temperatura intorno agli zero gradi dopo che, questa la sua versione, si è ritrovato dentro il frigorifero per prendere della birra che voleva comprare, senza riuscire ad aprire la porta per tornare indietro.
Diversa invece la versione della polizia di Marshfield. "Il soggetto si è ritrovato bloccato nel frigorifero della birra e sapeva che il supermercato non gliel'avrebbe venduta, quindi ha deciso di restare lì dentro" ha detto il capo della polizia locale, Rick Gramza.
Solo alle sei del mattino Van Ert è stato 'liberato', quando un cliente del supermercato ha aperto la porta dall'esterno. I dipendenti sono rimasti sorpresi ma, invece di spiegare la situazione, l'uomo è scappato. La sua fuga non è durata molto: i fumi dell'alcool avevano già fatto effetto e, come raccontano i testimoni, non si reggeva in piedi tanto da cadere sopra a una pila di casse di birra, rompendone tre.
Ora Van Elt si trova in carcere con l'accusa di furto perché non ha pagato tutte le birre consumate. "È incredibile, sono qui da vent'anni. Avevo sentito parlare di persone rimaste intrappolate negli edifici, ma mai in un reparto frigorifero" è il commento di Gramza. Intanto, il Twik Trip ha fatto sapere alla clientela che farà più attenzione alla sorveglianza, per evitare altri 'uomini surgelati'.
 
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CITAZIONE (carbonatoditallio @ 1/4/2016, 18:26) 
Firenze, chimico a processo: "Il mio nome è un trust...": era stato arrestato per false dichiarazioni della propria identità

C’è chi afferra un microfono e lo scaglia contro il giudice, chi si nasconde sotto un tavolo, chi si infila in camera di consiglio e chi – come è accaduto oggi, 30 marzo 2016 – dichiara di non chiamarsi come risulta dai suoi documenti di identità perché quel nome e cognome sono “un trust con sede nel Regno Unito”. L’aula dei processi per direttissima è quella dove in genere accadono le cose più strane. Oggi non ha fatto eccezione. Davanti al giudice è comparso, assai riluttante, A.V., 46 anni, un dottore in chimica residente in un grosso condominio di Pontassieve. Era stato arrestato durante la notte per false dichiarazioni sulla propria identità, ma la storia è molto più complicata e molto più inquietante. Verso le 23 il condominio era stato svegliato da un’esplosione nei garage sotterranei. Una piccola esplosione senza conseguenze, ma il botto aveva fatto paura. Alcuni condomini avevano visto A.V. correre con un secchio in mano e poi – quando le fiamme si erano spente – lo avevano visto cercare le chiavi che diceva di aver perduto in un tombino. Dopo aver ricostruito l’accaduto, i carabinieri sono andati a cercare l’inquilino visto nei sotterranei. Lui ha detto di chiamarsi Ludovico Presente. Ma una volta in casa, i carabinieri hanno notato il diploma di laurea sul quale era scritto un altro nome, quello vero, che A.V. rifiutava di dare. Poiché la situazione non era chiara e non appariva troppo sicura (i vigili del fuoco stanno indagando sulla esplosione), i carabinieri hanno arrestato A.V. per rifiuto di indicare la propria identità e in mattinata lo hanno condotto davanti al giudice per la direttissima. L’udienza non è stata semplice. A.V. si è rifiutato di sedersi dove gli veniva indicato, ha preferito restare nella zona riservata al pubblico, ha ammesso di essere nato («se sono qui sono nato») ma ha detto di non poter dire quando («ero troppo piccino»), ha negato di chiamarsi con il suo nome e cognome, perché quel nome e quel cognome sono «un trust con sede nel Regno Unito». Ha detto di non riconoscere il tribunale «perché l’Italia non è più una repubblica essendo stata dichiarata illegale dall’Oppt (?) costituito dai B.A.R. inglesi (?) e i suoi tribunali sono stati soppressi», di essere in aula solo per fare una notifica al giudice – «Giudice, io non la riconosco come tale», questa la notifica – e infine di rifiutare l’assegnazione di un legale perché è in grado di difendersi da solo. In realtà l’avvocato Antonio Olmi lo ha assistito nel migliore dei modi e il giudice è stato comprensivo, anche se con molta educazione gli ha detto: «Se non riconosce il tribunale stia zitto». Lui però si è lamentato del trattamento subìto («La perquisizione è stata coercitiva e contro la mia volontà») e quando il magistrato si è ritirato in camera di consiglio ha detto: «il giudice se ne è andato, vo via anch’io». Poco dopo ha potuto farlo perché il giudice ha convalidato l’arresto ma non ha emesso una misura cautelare e ha fissato un’altra udienza per affidare a uno psichiatra un accertamento sulla sua capacità di intendere e di volere. Si ignora, al momento, quanto sia stato gradito il suo rientro nel condominio di Pontassieve.

Suona il gong tutta la notte per svegliare i vicini, poi minaccia i carabinieri: chimico arrestato a Pontassieve

Suona il gong per tutta la notte per svegliare i vicini. E quando i carabinieri si presentano alla sua porta prima dichiara di chiamarsi “Nessuno” e poi li minaccia brandendo un cavatappi. Un dottore in chimica, con un passato da insegnante, di Pontassieve è stato arrestato per resistenza, minaccia e disturbo del riposo delle persone. L'uomo, nel 2016, erà già stato arrestato per avere fatto esplodere due tombini con un liquido infiammabile. Al processo per Direttissima aveva dichiarato di chiamarsi come un “trust britannico” e il giudice aveva disposto una perizia psichiatrica rimettendolo in libertà.
Ieri notte il nuovo caso. Già nella mattinata i residenti di un condominio del centro di Pontassieve, esasperati dai continui rumori prodotti a qualunque ora della sera e della notte da un loro vicino, avevano sporto querela nei suoi confronti, sperando che così avrebbe smesso di infastidirli, consentendo loro finalmente di dormire in pace. Ma l’uomo, facendosi beffa dell’avvertimento ricevuto dagli altri condomini a addirittura accentuato la produzione di rumori, arrivando a suonare ripetutamente un “gong” nel cuore della notte.
Così i vicini hanno chiamato i carabinieri accolti alla porta con un cavatappi e minacciati. I militari lo hanno prontamente disarmato e immobilizzato. Prima di essere portato in caserma l'uomo ha urlato contro i condomini minacciandoli che sarebbe tornato presto a “farsi sentire”. Nell'udienza di convalida, anche per il suo comportamento durante il dibattimento, il giudice ha disposto un'immediata perizia psichiatrica.
 
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È morto 'Zanza', il re dei vitelloni di Rimini e Riviera: Maurizio Zanfanti aveva 63 anni

È morto Zanza, il "re dei vitelloni" delle notti brave in Riviera romagnola. Maurizio Zanfanti aveva 63 anni e, raccontava lui stesso, un numero impressionante di conquiste femminili: "migliaia di turiste", si vantava. È morto la scorsa notte mentre era appartato in un'auto con un'escort di 23 anni.
È stata la giovane stessa, originaria dell'Est europeo, a chiamare i soccorsi, ma il 118 non è riuscito a rianimare Zanfanti. La sua notorietà era iniziata negli anni Settanta, come buttadentro di una nota discoteca riminese, il Blow Up. Da quel momento è stato un crescendo di notti di seduzione e divertimento in Romagna, tanto che del personaggio arrivò a parlare persino la tedesca Bild.
Capelli lunghi, fisico allenato, petto sufficientemente villoso. La sua era una "reputazione" da difendere, quando fu un altro giornale estero, l'Aftonbladet di Stoccolma, a mettere in crisi nel 1988 il concetto stesso di "vitellone" e l'immagine da latin lover che dominava gli stereotipi sociali e culturali dei giovani uomini che popolavano la Riviera romagnola. Da una media (autodichiarata) di duecento conquiste per ogni stagione balneare, Zanfanti era sceso (sempre per sua ammissione) ad appena 120 a 33 anni, complice l'aumentata sfiducia delle turiste scandinave nei confronti dei muscolosi romagnoli. Ad aleggiare in quegli anni anche lo spettro dell'Aids, una paura concreta che toglieva poesia e brivido alle notti di lussuria in riva al mare.
E proprio di Aids si arrivò a parlare qualche anno dopo sulla Bild, che voleva mettere in guardia le giovani connazionali, ed emerse la storia dei certificati di buona salute esibiti per intrappolare le turiste. "Ma quali certificati falsi per l' Aids - assicurava proprio a Repubblica Zanza nel 1993 - Io, il mio certificato, firmato e controfirmato dal medico lo tengo nel portafoglio. Ma non c'è una ragazza che lo voglia vedere. Saremmo magari noi, se non fossimo gentiluomini, a doverlo chiedere alle fanciulle. Ma ormai il gioco della seduzione parla un'altra lingua. Non è più questione di una scopata e via", e scusate se non si gira attorno al concetto. Iniziò all'epoca un allontanamento dai cliché del falò in spiaggia e delle coppiette appartate, a favore di romantiche escursioni nell'entroterra riminese: meno concretezza spicciola e più poesia. Altri tempi.
"Di fronte alla morte di Maurizio Zanfanti , 'Zanza', il primo sentimento è di cordoglio. Con Zanza non se ne va solo un 'mito' delle cosiddette notti della Riviera, ma comunque un pezzo di un periodo storico del costume italiano. Riposa in pace": così su Facebook il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi.
 
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view post Posted on 18/10/2018, 07:05
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Cina, si finge morto per ottenere i soldi dell'assicurazione. La moglie si suicida in uno stagno insieme ai figli

Si consegna alla polizia dopo essersi finto morto per permettere alla moglie di incassare l'assicurazione e pagare le spese per le cure della figlia epilettica. E scopre che, per disperazione, la donna si è suicidata insieme ai figli, di tre e quattro anni. La tragedia è successa in Cina e viene riportata dalla Bbc, che ha ricostruito tutti i dettagli della vicenda.
Spinto da gravi problemi economici, il trentaquattrenne, che la polizia ha soprannominato He, ha messo in scena la sua stessa morte, senza annunciare a nessuno le sue intenzioni. La sua auto è stata ritrovata dentro un fiume, lasciando poco spazio ai dubbi: anche se il cadavere non è stato ritrovato, gli agenti hanno dato la morte per certa.
Sconvolta dal dolore, la moglie di He si è gettata in uno stagno insieme ai bambini. In un'ultima lettera pubblicata sulla piattaforma social WeChat, ha scritto che avrebbe "accompagnato" il marito, aggiungendo che "aveva sempre voluto che la famiglia di quattro persone fosse insieme".
Il giorno dopo l'uomo ha deciso di consegnarsi alle forze dell'ordine. Arrestato con l'accusa di frode assicurativa e danni intenzionali alla proprietà, aveva comprato un piano assicurativo di circa 100 mila yuan cinesi nominando la moglie come beneficiaria e sperava così di risolvere i propri problemi economici.
 
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Catania, ruba l'identità a un invalido, evade le tasse e si sposa di nuovo: arrestato

Furbetto? Giuseppe Di Silvestro, 55 anni, quaranta dei quali trascorsi a Ramacca, nel Catanese, ma da quindici anni trapiantato tra Casale Monferrato, in Piemonte, e Montefiore Conca, in provincia di Rimini, con un’identità che prima di lasciare il suo paese ha rubato a un compaesano invalido civile grave, ricoverato in una struttura sanitaria di Palagonia.
Prima in Piemonte e poi in Romagna, Giuseppe Di Silvestro si è calato nella nuova identità, ha affittato casa sotto mentite spoglie, ha lavorato come operaio senza pagare le tasse, quando ha perso il posto ha pure preteso l’indennità di disoccupazione, e si è pure sposato con un’ucraina pur essendo in Sicilia già coniugato, con quattro figli.
Vita parallela in tutto e per tutto, sino a quando l’Agenzia delle entrate non ha recapitato all’invalido ricoverato nella casa di cura di Palagonia una cartella esattoriale da 4mila euro per i mancati pagamenti delle tasse da operaio. Un particolare che ha insospettito e non poco il malato che, accompagnato da un parente, è andato prima all’ufficio delle tasse e successivamente al Comune. I primi gli hanno comunicato che lui risultava essere stato a Casale Monferrato un abile operaio specializzato e che era in debito con l’erario per non avere versato un solo centesimo di tasse e contributi. E infine che era pure convolato a nozze con un’affascinante ucraina. L’anziano si è fatto subito accompagnare dai carabinieri per denunciare il furto d’identità.
Le indagini hanno portato in carcere Giuseppe Di Silvestro, la sorella Anna, 62 anni, e la seconda moglie, l’ucraina Valetina Yuriyvina Dyptan, 52 anni. Alle due donne sono stati contestati i reati in concorso con Di Silvestro, che vanno dal furto d’identità, alla sostituzione di persona e alla truffa ai danni dell’Inps.
Il siciliano trapiantato al Nord e l’ucraina sono accusati anche di bigamia: la legge punisce da uno a cinque anni chi si risposa e anche chi accetta un marito bigamo.
 
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view post Posted on 26/12/2019, 11:35
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Usa, rapina banca poi lancia i soldi ai passanti: "Buon Natale a tutti!". Arrestato

Un po' la "Casa di carta" versione natalizia. In Colorado un uomo, capelli e barba bianca, 65 anni, ha rapinato una banca e poi ha lanciato in aria i soldi, urlando felice "Buon Natale!" ai passanti. Fogli di banconote come coriandoli. Sguardi attoniti, e mani veloci.
Secondo il racconto all'emittente Colorado Springs KKTV di un testimone, Dion Pascale, l'uomo è uscito dalla banca e ha lanciato i soldi "dappertutto". "Ha iniziato a prendere e lanciare per aria le banconote che tirava fuori dalla borsa" prima di urlare "Buon Natale", ha detto Pascale alla stazione televisiva aggiungendo che "poi si è incamminato lentamente, come se sapesse che l'avrebbero arrestato".
Poco dopo l'uomo infatti la polizia l'ha raggiunto in una caffetteria Starbucks vicino alla banca. Identificato come David Wayne Oliver, non è risultato armato. I dipendenti dell'Academy Bank, a Colorado Springs, dove il Babbo Natale rapinatore sarebbe entrato minacciandoli, non hanno saputo descrivere l'arma. Qualche passante che aveva preso il denaro l'ha restituito alla banca. Ma la polizia ha fatto sapere che mancano ancora migliaia di dollari.
Oliver si trova in una prigione della Contea di El Paso, non può pagare la cauzione fissata a diecimila dollari e non è chiaro se avrà un avvocato, se non d'ufficio, per l'udienza fissata giovedì.
Nel frattempo la notizia ha scatenato l'empatia social. I commenti arrivano da ogni parte del mondo. Come letterine a Babbo Natale.
 
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view post Posted on 19/2/2021, 11:04
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Commenta video su YouTube, 14enne di Arezzo denunciato dall'Fbi

Un 14enne di Arezzo ha commentato, in modo pesante, un video su YouTube a proposito di una sparatoria avvenuta in una scuola americana. Nei suoi canonici controlli l'Fbi ha segnalato quanto scritto dal giovane alla Polizia Postale italiana che in un paio d'ore ha individuato la persona celata dietro al profilo. Il ragazzo, che nel suo commento minacciava di compiere un'azione simile, è stato segnalato alla procura dei Minori.
Secondo gli investigatori il minore aveva lasciato un commento sulla sparatoria esprimendo addirittura il desiderio di fare la stessa cosa nella sua scuola. Il Federal Bureau of Investigation ha ravvisato nel commento estrema pericolosità, perciò ha inviato una segnalazione urgente in Italia per scongiurare possibili conseguenze, non escludendo una potenziale replica di quella vicenda.
Gli agenti della polizia postale di Arezzo si sono messi al lavoro individuando dove abitasse il ragazzino, quindi insieme ai vigili urbani hanno effettuato una perquisizione domiciliare per verificare la presenza di armi e capire chi, se lui o il fratello 17enne, avesse lasciato il commento sul social network. Al termine, comunque, hanno escluso la presenza di armi e stabilito che l'autore del commento era il 14enne.
La vicenda ha destato sconcerto tra i familiari. Da quanto emerge il 14enne non si sarebbe reso conto della gravità del gesto e delle parole da lui scritte.
 
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